Trovandoti davanti ad un campo pieno di erbacce con un solo unico fiore al centro, cosa fai:
- inizi ad angosciarti ed ingegnarti a sradicare il verde infestante o
- concentri le tue idee ed energie per salvare e curare il piccolo fiore?
Il significato della positività
Come potrebbe cambiare la nostra vita se imparassimo ad avere fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità e ci concentrassimo di più sul trovare soluzioni invece che lamentarci e vedere tutto nero?
E come ti sentiresti se smettessi di preoccuparvi (dal latino praeoccupare = occuparsi prima) per occuparti di qualcosa solo se e quando questo qualcosa dovesse accadere?
Il pensiero positivo non è qualcosa che si può comprare al supermercato, non ci viene inserito con un chip sottopelle alla nascita e non sempre le esperienze e il contesto in cui cresciamo ce lo donano. Il pensiero positivo secondo me va scelto come filosofia di vita e va allenato. Anzi, vi dirò di più, andrebbe inserito all’interno dei programmi scolastici.
Il significato della positività per me è guardare tutto con il “più” davanti, è vedere il bicchiere sempre mezzo pieno e soprattutto focalizzarmi su ciò che ho a disposizione di buono invece di fossilizzarmi su quello che manca.
Alleno il mio pensiero positivo da anni, con continue e sorprendenti scoperte su me stessa e gli altri, fermandomi un secondo a riflettere su ciò che ho di fronte, sulla situazione e a coglierne gli aspetti positivi, seppur piccolissimi.
Alleno il mio pensiero positivo con la consapevolezza e la resilienza. Indago ogni possibilità di un evento accaduto o possibile e metto da parte quelli negativi per concentrarmi su quelli positivi. Poi se le situazioni negative hanno la meglio, non vengo presa alla sprovvista, me ne occupo e do il meglio di me per tornare all’equilibrio positivo. In questo modo, anche se dovessi cadere, so che mi rialzerò. Cadere diventa una delle possibilità, rialzarmi è una certezza.
Alleno il mio pensiero positivo cercando di non giudicare me stessa e gli altri, affinando l’empatia e analizzando il mondo che mi circonda anche da prospettive diverse dalla mia.
Alleno il mio pensiero positivo cercando e ammirando la bellezza che il mondo in cui viviamo ci regala, incantandomi con gioia e riconoscenza anche davanti al piccolo ciuffo d’erba che, tenace e pieno di vita, spunta fuori dall’asfalto dei marciapiedi.
Alleno il mio pensiero positivo amandomi e amando di più. Ho capito che sorridermi è il primo passo che bisogna fare per poter sorridere agli altri e contagiarli con la propria positività. Sorridere è un percorso che fa bene all’anima.
La traduzione letterale della parola coach è allenatore. E il coach, in quanto tale, allena le persone anche alla positività.
Ed è questo che secondo me fa il coaching: amplifica la positività in noi stessi insegnandoci ad allenarla per diventare persone migliori. Il coaching ci aiuta a diventare quello che vogliamo davvero essere.
Con il senno di poi posso dire che sia stata la voglia di portare positività nella vita degli altri che mi ha
spinto ad avvicinarmi al coaching e in particolare ad ICA. Volevo e voglio aiutare gli altri a superare gli ostacoli, le paure e le piccole avversità allenandoli al pensiero positivo.
È questo che voglio fare, è questo che voglio diffondere.
Audra Bertolone
Italian Coach Campus – Certified Bilingual Program