All’apparenza Yoga, Coaching e Leadership possono sembrare tre parole distanti fra loro, nell’immaginario molti collocano geograficamente il coaching e lo studio della leadership negli Stati Uniti e lo yoga in India. In realtà sono mondi molto vicini che parlano la stessa lingua.
Ho vissuto gli ultimi dieci anni a stretto contatto con l’antica filosofia dello Yoga, da quando le circostanze mi portarono in un Ashram (monastero indiano) e mi trovai in un altra vita.
In poco tempo passai da organizzare eventi nella caotica Milano, al pacifico e tranquillo Ashram nelle Marche ed infine nella mia città natia, dove iniziai ad insegnare.
Cercai di mantenere un insegnamento tradizionale, attento a non scostarmi dal “come” e dal “cosa” mi era stato insegnato, da quella che per me rappresentava la verità. Ma ad un certo punto qualcosa non funzionò e una parte di me si ribellò. Qui conobbi il Coaching. Quest’attitudine alla vita apparentemente americana non faceva altro che ricordarmi quello che i Maestri facevano con me. Mi poneva le domande giuste. Questo passaggio mi aiutò a vedere tutti gli insegnamenti con occhi nuovi, finalmente riuscivo a comprendere nel profondo “cosa” i Maestri volevano dirmi ed a essere creativo sul “come” portarlo. Riuscendo a staccarmi da quello che mi limitava.
Emerse in me una nuova Leadership, grazie all’ascolto attivo passai da una relazione unidirezionale con i miei clienti ad una più vera fatta di curiosità, di dubbi e di domande, che non dava nulla per scontato e soprattutto era estremamente efficace. Avevo la chiave che mi mancava per portarli alla sorgente dei problemi, partendo da una cosa tangibile e conosciuta come il corpo, potevo supportarli nel “camminare” su quelle che nello Yoga si chiamano le altre quattro vie: oltre alla via del controllo del corpo, l’Hatha Yoga il più conosciuto in Occidente, esistono il Bhakti Yoga la via del cuore (fiducia), lo Jnana Yoga la via dell’intelletto (curiosità e visione), il Karma Yoga, la via dell’azione (non giudizio e non attaccamento) e il Raya Yoga la via dell’esplorazione della mente (identità e condizionamenti). Gli allievi erano più responsabili della loro pratica, raggiungevano gli obiettivi più in fretta e molte volte arrivavano dove neanche avevano immaginato. Tutto questo si riversava nelle loro vite, dove riuscivano a superare i problemi accedendo alla mente intuitiva piuttosto che a quella razionale.
Il coaching è stata la chiave per supportare in modo efficace le persone che hanno riposto la loro fiducia in me.
Sono sicuro che se riuscirò a mantenere questo atteggiamento di grande curiosità e di non conoscenza riuscirò a bere da quella sorgente delle infinite possibilità che i Maestri mi hanno sempre raccontato nelle loro storie.
Kevin Giorgini