A Coaching Model Created by Angelica Suzzi
(Wellness Coach, ITALY)
Questo modello di Coaching nasce dalla mia esperienza nell’ambito di Shiatsu, Educazione Somatica e Coaching, è un progetto quindi che integra la tecnica manuale e corporea con la tecnica verbale e paraverbale.
La mia idea è che il cambiamento è un processo più rapido quando coinvolge insieme corpo e mente. Quando corpo e mente lavorano insieme si verifica un allineamento che permette alla persona di sentirsi presente a se stessa, più focalizzata e attenta. Quando questa condizione si verifica, aumenta la capacità di percepire il proprio corpo e le proprie esigenze, diventa più facile osservare i punti di forza o i comportamenti ricorrenti, si è più focalizzati su ciò che si vuole veramente, sui propri pensieri e sentimenti. Creare la connessione mente corpo significa porre le basi per osservare prima, e applicare il potenziale della trasformazione, poi.
Il nostro cervello
Il nostro cervello è suddiviso in tre parti (rettiliano, limbico, neocorteccia) ed elabora i dati sensoriali con cui viene in contatto attraverso due vie, la bottom up (dal basso verso l’alto) e la top down (dall’alto verso il basso).
Top down è la modalità per cui se vedo un fiore lo etichetterò sulla base delle mie conoscenze su quel fiore, prevedo di conoscerne l’odore, in poco tempo si attiverà nella mia mente un collegamento tra quel fiore e altre esperienze passate simili.
Quando invece l’esperienza di quel fiore la vivo nella modalità bottom up ecco che allora non andrò nella generalizzazione. Rimanendo nel momento presente annuserò quel fiore, noterò particolari sfumature nel suo colore, mi accorgerò delle caratteristiche di QUEL FIORE
La differenza tra le due modalità sta proprio in questo:
Il corpo è lo strumento del qui e ora
Noi raccogliamo informazioni dall’ambiente attraverso i nostri sensi, che non si limitano più solo ai cinque sempre conosciuti, ma sono stati integrati dagli studi su
propriocezione, interocezione ed esterocezione che vengono definiti come sesto senso o feltsense, ossia “i sensi del sentire a partire dalle stimolazione che arrivano dall’interno e dall’esterno”.
Questo sesto senso è davvero un modo nuovo di percepirsi, ma va allenato.
Sappiamo infatti che il cervello è in grado di processare una parte davvero ridotta degli stimoli che riceve e sulla base di questi ricostruisce una visione della realtà. Allenare il proprio sesto senso significa imparare a raccogliere nuove informazioni che rendano più personale l’esperienza. Arrivare ad utilizzare tutti i sensi a disposizione per trasformare l’esperienza delle cose da una modalità top down ad una bottom up.
Il mio modello di Coaching mira dunque a creare un percorso che parte proprio dall’esperienza e l’esplorazione del corpo attraverso la tecnica manuale e corporea, per arrivare quindi alla consapevolezza e al progettare nuove azioni e trasformazioni attraverso il Coaching.
I passi di questo processo
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CREARE LO SPAZIO
Anzitutto si tratta di comprendere che cosa vogliamo raggiungere definendo dove ci troviamo nella relazione con il corpo, come la viviamo e come questa ci condiziona nella nostra quotidianità o come invece la utilizziamo. In questa fase l’accordo di coaching supporta il mio lavoro per arrivare ad avere chiarezza riguardo a quello che è l’obiettivo che il cliente vuole raggiungere.
Esempi di domande:
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ASCOLTARSI
Comincia quindi la fase di esplorazione del corpo orientata all’ascolto, a partire
dai sensi, dall’attività della mente, con attenzione alternata all’ambiente interno
e quello esterno, in un dialogo continuo tra il sé e l’ambiente circostante.
Questa è la fase che nel Coaching definiamo “Ascolto Attivo”, ossia la capacità
del Coach di restare in ascolto non solo del verbale del suo cliente, ma anche
del paraverbale, del tono e del ritmo della sua voce, dei gesti e di tutto ciò che
racconta qualcosa in più dell’esperienza del cliente.
Esempi di domande:
cosa hai notato?
cosa è emerso?
quali sono le maggiori difficoltà nel percepire te stesso?
come ti fa sentire questa esperienza? cosa avresti voluto che accadesse?
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ACCOGLIERE
In questa terza fase si passa a riconoscere quello che è emerso dall’esperienza,
per capire cosa farne e come usarlo. L’auto osservazione
nell’esperienza corporea, permette
al Cliente di definire meglio se stesso, di riconoscere le cose così come sono,
di individuare i piccoli cambiamenti che si sono
verificati e come questi hanno condizionato l’esperienza stessa.
In questa fase si lavora con il Coaching per esplorare la visione del mondo del
cliente, le sue convinzioni, giudizi che emergono, strutture che funzionano
e quali no..
cosa ti dice di te questa esperienza?
quali strutture renderanno questo obiettivo più facile da raggiungere?
di cosa senti di avere bisogno?
cosa ti aiuterebbe a superare la difficoltà incontrata?
cosa vorresti essere in grado di fare?
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APPRENDERE
Ora si comincia a metabolizzare la nuova consapevolezza emersa per decidere
cosa salviamo e cosa lasciamo andare. In questa fase di Coaching
lasciamo che emerga l’apprendimento del cliente, che sia reso sempre più chiaro.
alla luce del nuovo insegnamento appreso cosa vorresti cambiare della situazione?
in quale ambito può tornarti utile il nuovo apprendimento?
cosa ne farai del nuovo apprendimento?
cosa vuoi che accada ora?
cosa è cambiato nel tuo corpo?
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ORIENTARE
Ora passiamo all’azione, cominciamo il lavoro di messa in pratica del nuovo
apprendimento per pianificare piccoli passi che ci conducano al
cambiamento desiderato.
In questa fase si lavora per rendere concretizzabile il nuovo apprendimento
alla luce dell’obiettivo iniziale.
quale sarà il primo passo?
quando lo farai?
cosa può supportarti?
cosa può ostacolarti?
cosa ti serve per essere sicuro di portare a compimento l’azione?
I vantaggi dell’ascolto corpo-mente
Vivere lo stato di presenza significa interrompere molti degli automatismi che governano le nostre giornate e cominciare a vivere davvero presenti.
Significa smettere di
ma significa anche imparare
e milioni di altre cose e vantaggi che la presenza può insegnare.
Unire al coaching l’esperienza corporea può davvero aiutare il cliente ad essere più focalizzato e a portare a casa azioni quotidiane e abitudini nuove da integrare nelle giornate.